Cibo, fonte di salute
La scienza moderna ci ha insegnato che ogni alimento è costituito da una precisa combinazione di elementi biochimici: il corpo umano è il laboratorio, sempre aperto, della loro elaborazione. Dalla trasformazione di questi elementi deriva tutto ciò che serve alle nostre funzioni vitali. Potremmo dire che, attraverso il cibo, l’uomo intraprende fin dalla nascita un dialogo intimo, profondo e ininterrotto col mondo che lo circonda.
Quando si gode di buona salute e ci si alimenta correttamente, ogni principio nutritivo trova spontaneamente il suo posto e concorre a rinnovare l’armonia della vita. Quando l’equilibrio viene meno – e questo accade assai spesso proprio a causa di scompensi alimentari – il corpo reagisce come può.
Corre ai ripari accantonando il grasso dove meno ci piace, in glutei, cosce e girovita. Ci avvisa del suo malessere col disagio digestivo, l’opacità della pelle, le cefalee, la spossatezza. Quando poi insistiamo con le nostre cattive abitudini, cronicizza le sue reazioni. Fino a sviluppare, nel suo tentativo di autodifesa, un vasto repertorio di patologie, a volte anche gravi.
L’assunto di base della terapia nutrizionale clinica è che l’equilibrio, la salute, la vitalità, possano essere recuperati proprio attraverso un rinnovato rapporto col cibo. Nella sua assunzione, se ragionata e guidata, possiamo infatti trovare un’intera farmacopea, alla quale attingere in ogni condizione o età della nostra vita.